Questa è una poesia di Alberto Manzi,
il "maestro d'Italia" per antonomasia.
E' colui che, negli anni sessanta,
con la storica trasmissione televisiva
"Non è mai troppo tardi",
ha insegnato a leggere e a scrivere a molti italiani.
La poesia, tratta dal volume "Essere Uomo", è stata
pubblicata postuma alla morte del maestro.
Quando la lessi per la prima volta, condivisi pienamente il suo pensiero
per rafforzare il peso delle sue parole.
Il bisogno di insistere sul tema dell'uomo
e sul suo valore l'ha ribadito anche in un suo libro
che sto leggendo in questi giorni: "El loco",
scritto a seguito di un'esperienza
di scolarizzazione e di attività sociali
che ebbe tra gli indigeni del Sudamerica
a partire dagli anni cinquanta.
"El loco" rappresenta il punto di rottura
con le convenzioni sociali,
è colui che costringe a pensare
rimettendo tutto in discussione
e che sprona gli abitanti
del piccolo paese di San Sebastian
a ribadire in ogni occasione
la propria condizione di essere uomini.
Quando diversi anni fa ricamai questa poesia,
pensai di incorniciarla e regalarla
alla mia sorella minore,
che non si è mai fatta chiudere in un cassetto
o sigillare in una bottiglia.
Vi consiglio la lettura
del libro di Alberto Manzi "El loco"
e una visita al sito a lui dedicato: http://www.centroalbertomanzi.it/
Mai farsi chiudere in un cassetto....bellissimo post..grazie...un bacio Anna
RispondiEliminaTramite AnnaVoltattorni sono giunta in questa pagina...mi piace molto x idee e contenuti. Congratulazioni<3Luisa
RispondiEliminaGrazie Anna e Luisa, ci fa bene ogni tanto rileggere le parole di persone umili che nella loro semplicità sono stati grandi uomini.
RispondiEliminabrava!!!!
RispondiEliminaE chi non se lo ricorda il maestro manzi.....quando la rai era istruttiva....vabbè anche censura....però sobria di cultura....
Eliminafa bene al cuore leggere ciò che pubblichi...non ho molto tempo per viaggiare sul tuo blog.....ma grazie sapere che ci sei Rita